Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione


DSM-5
manuale diagnostico e statistico

In base al DSM-5 (manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, APA, 2014) rientrano in questa categoria diagnostica i disturbi inerenti l’alimentazione che portano ad un alterato consumo di cibo che arriva a compromettere anche la salute fisica.

Pica

I criteri diagnostici per la Pica sono caratterizzati dall’ingestione di sostanze non a contenuto alimentare, non commestibili per un periodo di almeno un mese, di una gravità tale da giustificare un attenzione di tipo clinico. L’esordio più comune avviene in età evolutiva ma è possibile anche in adolescenza o in età adulta.

Disturbo da ruminazione

Questo disturbo è caratterizzato dal rigurgito di cibo, che può venire rimasticato, ringoiato o sputato, per una durata di almeno un mese. Tale comportamento non dipende da una condizione gastrointestinale o da un’altra condizione medica. L’esordio può avvenire nella prima infanzia, negli adolescenti e adulti porterà all’evitamento di situazioni come mangiare in pubblico, a lavoro come a scuola.

Disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo

E’ un disturbo tipico dell’infanzia ma che può persistere anche nell’età adulta, è caratterizzato dall’evitamento o restrizione nell’assunzione di cibo. Il soggetto non arriva a soddisfare un livello di nutrizione adeguata e un apporto energetico sufficiente attraverso l’assunzione di cibo. Gli individui sono costretti all’uso di supplementi nutrizionali per sopperire ad un apporto nutrizionale inadeguato.

Anoressia nervosa

Le caratteristiche associate alla diagnosi di questo disturbo comportano una diminuzione dell’assunzione di cibo, semidigiuno, associate a condotte di eliminazione che possono portare a condizione mediche significative e potenzialmente pericolose. Il livello di compromissione nutrizionale tipica dell’ Anoressia nervosa può andare ad influenzare la maggior parte dei principali sistemi organici portando così alla formazione di una molteplicità di altri disturbi (amenorrea, anomalie parametri vitali). Possono esserci differenti livelli di gravità che dipendono dall’ indice di massa corporea (IMC), l’insorgenza di tale disturbo avviene durante l’adolescenza o la prima età adulta.

Bulimia nervosa

I criteri poiché possa avvenire una diagnosi di questo tipo sono caratterizzati dalla presenza di ricorrenti episodi di abbuffate, di condotte compensatorie con lo scopo di prevenire l’aumento di peso, da livelli di autostima fortemente influenzati dalla forma fisica e dal peso corporeo. I soggetti con questo tipo di disturbo nella maggior parte dei casi hanno un peso corporeo che rientra nei limiti di norma o di sovrappeso. L’esordio di Bulimia nervosa avviene solitamente durante l’adolescenza o nella prima età adulta.

Disturbo da binge-eating

Gli individui affetti da BED presentano ricorrenti episodi di alimentazione incontrollata, ovvero abbuffate che devono presentarsi per almeno una volta a settimana per tre mesi. Le abbuffate sono tipicamente caratterizzate dal mangiare in un periodo definito di tempo una quantità di cibo nettamente maggiore di quello che la maggior parte delle persone mangerebbe. E’ presente la sensazione di perdita di controllo durante questo tipo di episodio caratterizzato dall’incapacità di controllare cosa si mangia e quanto e dall’ incapacità di fermarsi. Non sono presenti comportamenti di tipo compensatorio, ciò porta però, nel corso del tempo, ad evolvere verso l’obesità che può presentarsi ad un grado variabile.

Obiettivo della terapia

La strategia psicoterapeutica che verrà utilizzata avrà lo scopo di mettere in luce le modalità esperienziali del paziente, evitando di soffermarsi solamente in modo superficiale sui modi di raccontarsi che il paziente fa del proprio mondo, con il fine di riportalo alla propria esperienza. Uno degli obiettivi principali consisterà nel rispondere alla domanda del paziente, che nella maggior parte dei casi verterà sulla richiesta della diminuzione dei sintomi, questo potrà avvenire alla fine del primo colloquio attraverso la rifigurazione della storia di vita del soggetto che consentirà l’attribuzione di un nuovo significato al suo racconto, con l’intento di renderlo maggiormente intellegibile al paziente stesso (Liccione 2011). Questo percorso favorirà l’appalesarsi di nuovi orizzonti di attesa maggiormente identitari, con la conseguente progressiva trasformazione dei modi di fare esperienza del paziente. Fino al raggiungimento di una modalità di fare esperienza per lui maggiormente identitaria.

Bibliografia

American Psychiatric Association (2014). Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, quinta edizione-DSM-5,(edizione italiana a cura di Massimo Biondi), Milano, Raffaello Cortina Editore. Liccione, D, (2011). Psicoterapia cognitiva neuropsicologica, Torino, Bollati Boringhieri. Liccione Davide, Liccione Diego, (2016). Il primo colloquio in Psicoterapia, Padova, Libreria Universitaria.