Disturbo da deficit di attenzione/iperattività (DDAI)
Mediante l’uso del DSM-5 (manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, APA, 2014) Il soggetto con questo tipo di diagnosi presenta come caratteristica principale un pattern di disattenzione e/o iperattività – impulsività (DDAI) che va ad interferire con il suo funzionamento e il suo sviluppo. Il DDAI vede il suo manifestarsi nella prima infanzia, molti dei sintomi devono insorgere prima dei 12 anni di età, anche se non viene definita un’età di esordio specifica appare chiara l’importanza di un quadro clinico rilevante durante l’infanzia. La disattenzione, l’iperattività e l’impulsività si manifestano differentemente nel comportamento del bambino con DDAI, la prima la si osserva a livello comportamentale nella divagazione dal compito, nella complicatezza del mantenere l’attenzione e nella mancanza di perseveranza. Una sproporzionata attività motoria in momenti in cui non appare adeguata riguarda invece l’area dell’iperattività, in cui possiamo anche collocare un’ elevata loquacità. Azioni eseguite di fretta e senza premeditazione e che possono provocare danno al soggetto si riferiscono all’impulsività .
Obiettivi:
• Sviluppo dell’autoregolazione
• Consapevolezza delle proprie potenzialità con il fine di incrementare l’autostima
• Stimolare l’acquisizione di abitudini cognitive positive
• Sviluppare la capacità di Problem solving, pensiero riflessivo, l’autocorrezione e l’interiorizzazione di contenuti e processi
Le tecniche utilizzate nel percorso con il bambino sono di tipo cognitivo comportamentale e vengono indirizzate verso tutte le aree deficitarie implicate nel disturbo. Lo scopo della terapia verterà nell’ andare a potenziare i comportamenti desiderabili e ridurre quelli più problematici, con il fine di incrementarne l’apprendimento. Diventa quindi necessario l’insegnamento di strategie di autovalutazione che consentano al bambino di raggiungere una consapevolezza di quanto ha funzionato e non nel suo comportamento. Un’importanza particolare sarà data al lavoro sulle abilità di problem-solving (strategie di pianificazione del proprio comportamento nei diversi ambiti di vita e alla risoluzione dei problemi), a causa delle carenti capacità in questo ambito dei bambini con DDAI, legate all’eccessiva iperattività che li caratterizza. Uno degli scopi principali sarà quello di portare il bambino all’ acquisizione della capacità di monitorare le proprie azioni, sviluppando una capacità di autoregolazione verso l’impulsività e la disattenzione.
Bibliografia
American Psychiatric Association (2014). Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, quinta edizione DSM-5,(edizione italiana a cura di Massimo Biondi), Milano, Raffaello Cortina Editore. Ianes D. (2001), Metacognizione e insegnamento, Erickson, Trento Kendall P.C., Braswell L. (1980), Cognitive behavioural therapy for impulsive children, New York, Guilford Press.