Disturbi del sonno-veglia

DSM-5 manuale diagnostico e statistico

Secondo il DSM-5 (manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, APA, 2014) rientrano nella categoria diagnostica dei Disturbi del sonno-veglia i soggetti che lamentano insoddisfazione per la qualità, durata del sonno e il periodo di sonno. Questi disturbi presentano stati di depressione, ansia e modificazioni a livello cognitivo.

Disturbo da insonnia

Rientra in questa categoria diagnostica chi lamenta un insoddisfazione riguardo la quantità o qualità del sonno legata a sintomi quali: difficoltà a prendere sonno, difficoltà a mantenerlo e presenza di risvegli precoci senza possibilità di riaddormentarsi. L’insonnia può sviluppare durante il proprio corso caratteristiche di ansia e depressione ma senza criteri tali da soddisfare un disturbo mentale.

Narcolessia

Questo disturbo è caratterizzato da un bisogno ricorrete di dormire, da attacchi di sonno che si verificano anche nello stesso giorno. Devono essere presenti episodi di cataplessia (perdita bilaterale improvvisa del tono muscolare e perdita di coscienza), carenza di ipocretina e polisonnografia del sonno notturno (mostra una latenza del sonno REM minore o uguale a 15 minuti).

Disturbi del sonno correlati alla respirazione

Questa categoria diagnostica comprende tre disturbi legati ala respirazione: apnea/ipoapnea ostruttiva del sonno, apnea centrale del sonno e ipoventilazione correlata al sonno.

Disturbi circadiani del ritmo sonno-veglia

Disturbo caratterizzato da un’alterazione del ritmo circadiano che porta ad una interruzione del sonno, può verificarsi anche un disallineamento tra il ritmo circadiano endogeno e quello del sonno-veglia. Eccessiva sonnolenza al mattino e difficoltà nel risveglio con relativa confusione sono tipici in questo disturbo.

Parasonnie

Sono disturbi in cui si verificano durante il sonno esperienze e comportamenti considerati anomali o in cui si verificano eventi fisiologici sempre in associazione al sonno. Le parasonnie più frequenti sono i disturbi dell’arousal del sonno non-REM (sonnambulismo, terrori nel sonno) e il disturbo comportamentale del sonno REM.

Obiettivo della terapia

La strategia psicoterapeutica che verrà utilizzata avrà lo scopo di mettere in luce le modalità esperienziali del paziente, evitando di soffermarsi solamente in modo superficiale sui modi di raccontarsi che il paziente fa del proprio mondo, con il fine di riportalo alla propria esperienza. Uno degli obiettivi principali consisterà nel rispondere alla domanda del paziente, che nella maggior parte dei casi verterà sulla richiesta della diminuzione dei sintomi, questo potrà avvenire alla fine del primo colloquio attraverso la rifigurazione della storia di vita del soggetto che consentirà l’attribuzione di un nuovo significato al suo racconto, con l’intento di renderlo maggiormente intellegibile al paziente stesso (Liccione 2011). Questo percorso favorirà l’appalesarsi di nuovi orizzonti di attesa maggiormente identitari, con la conseguente progressiva trasformazione dei modi di fare esperienza del paziente. Fino al raggiungimento di una modalità di fare esperienza per lui maggiormente identitaria.

Bibliografia

American Psychiatric Association (2014). Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, quinta edizione DSM-5,(edizione italiana a cura di Massimo Biondi), Milano, Raffaello Cortina Editore. Liccione, D, (2011). Psicoterapia cognitiva neuropsicologica, Torino, Bollati Boringhieri. Liccione Davide, Liccione Diego, (2016). Il primo colloquio in Psicoterapia, Padova, Libreria Universitaria.